
Per moltissimi anni colleghi e professionisti della salute hanno condannato il consumo di carboidrati complessi a cena, in particolare la pasta. Negli ultimi anni, invece, molti studi hanno invertito questa tendenza, riconoscendo alla “pasta a cena” molteplici vantaggi.
Uno di questi è quello che riguarda in qualche modo la cronobiologia, di cui abbiamo giàparlato qualche tempo fa.
La pasta alla sera, infatti, concilia il sonno e riduce lo stress senza incidere particolarmente sulla linea. Questo è quanto emerso da uno studio del Brigham and Women’s Hospital di Boston pubblicato su De Lancet Public Health. La pasta, in questo senso, può definirsi un comfort food, in quanto contribuisce al rilassamento del corpo e offre un appagamento sensoriale. Il motivo scientifico di questi aspetti riguarda i livelli di cortisolo presenti nel sangue. Quando torniamo a casa infatti, alla sera dopo una giornata di lavoro, abbiamo ancora in circolo dosi consistenti di cortisolo (detto anche ormone dello stress) che ci impedisce di riposare bene. Un nemico del cortisolo è la serotonina (detto anche ormone del benessere) i carboidrati stimolano la produzione di serotonina e, di conseguenza, si riduce lo stress.
In riferimento, ancora, all’articolo dedicato alla cronobiologia, parlavamo anche di come un sonno sereno e profondo facilita il dimagrimento grazie alla riduzione della crescita di cellule adipose. L’analisi inoltre, evidenzia anche un aspetto interessante, legato alla fortificazione della memoria: difatti, un sonno sereno potrebbe aiutare, addirittura, a ricordare meglio!
Dal mio punto di vista, ritengo che un buon piatto di pasta integrale a basso indice glicemico (alimento con una basso contenuto di amido, che tiene equilibrati i livelli di glicemia nel sangue), magari condita con un sugo semplice, può essere buono per il palato e buono per la salute!
Alla prossima
Alessandra