“Sono stato tentato di desistere. Ho pensato che Dio non mi ascoltasse più. Molte volte mi sono risolto a cambiare direzione o ad abbandonare il cammino che avevo scelto. Sono ritornato sui miei passi, ma ho sempre proseguito poiché ero convinto di non avere un altro modo per vivere la mia vita.â€Â
Paulo Coelho, Manoscritto ritrovato ad Accra

E’ inutile pensare che siamo sempre dei supereroi, che stiamo sempre al massimo della nostra energia psicofisica, che mangiamo bene tutti giorni, che facciamo attivitàfisica spesso e bene, che abbiamo il controllo di noi stessi e che sappiamo come relazionarci agli altri al meglio.
Ci sono giorni in cui sei stanco, irascibile, non te ne viene bene una, ti sembra di non raggiungere il tuo obiettivo o, peggio, di fare un passo in avanti e tre in indietro. Succede a tutti! Anche a quelli che si nascondono dietro la maschera di Superman. Sai qual è la differenza tra quelli che mollano e quelli che vincono? La PERSEVERANZA. Tra l’abbandonare e il provarci ancora esiste il provaci si, ma meglio! Si possono vedere gli eventi come SFIGHE o come SFIDE, cambia poco nella parola ma molto nella sostanza. Come mamma, moglie, professionista che sta lavorando tanto per essere la migliore versione di se stessa in tutti questi ambiti, vi garantisco che mi concentro costantemente su quella cosa che tecnicamente si chiama RISTRUTTURAZIONE. Questa cosa ti permette di trarre da ogni esperienza negativa un insegnamento. Un insegnamento deve essere positivo, convincente, rassicurante. Un insegnamento ti fa aprire una porta verso qualcosa che non avevi notato prima che quella sfiga/sfida fosse stata vissuta. L’allenamento mentale che ti suggerisco di mettere in pratica questa settimana è quello di fermarti nel giudicare subito un evento spiacevole (come ad esempio “Mi sono chiuso/a fuori la porta di casa senza chiavi”), ed estrapolare dagli eventi negativi un tuo personale insegnamento, o, meglio, una nuova opportunità: “Ricordarmi, prima di aprire la porta, di avere con me le chiavi; approfittare di una breve passeggiata, nell’attesa che qualcuno arrivi ad aprire la porta”.
A prestissimo
Alessandra